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10 indicatori economici da tenere d’occhio

Una raccolta di indicatori economici che ti aiuteranno a comprendere e valutare meglio lo stato di salute dell’economia.

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Se ti chiedi come e dove investire oggi, questo articolo fa per te. Negli ultimi anni la tecnologia ha facilitato così tanto la condivisione di notizie finanziarie che quasi tutti, dall’esperto al semplice cittadino, hanno un’opinione su come sta andando l’economia. Ogni giorno i nostri telefoni, praticamente la nostra prima fonte di informazione, ci dicono che la disoccupazione ha raggiunto un livello più alto, che l’economia soffre, che la fiducia dei consumatori è ai minimi storici. Ma a cosa dobbiamo credere e a cosa no? Indipendentemente dal fatto che tu sia uno studente di economia, un imprenditore o un investitore, per valutare lo stato di salute dell’economia, hai semplicemente bisogno di comprendere la terminologia. Ed è proprio qui che entrano in gioco gli indicatori economici.

Gli indicatori economici sono strumenti che forniscono preziose informazioni sull’economia. Governi e istituzioni private li prendono spesso in considerazione per elaborare previsioni sugli sviluppi, sulle performance dei mercati finanziari, sui tassi di cambio e quindi su come investire.

Ci sono tre tipi di indicatori economici: anticipatori, ritardati e coincidenti. Gli indicatori anticipatori, considerati i più utili, rilevano i cambiamenti prima che si verifichino, favorendo le previsioni. L’indice della fiducia dei consumatori, utile per identificare un imminente rallentamento economico, potrebbe esserne un esempio. Gli indicatori ritardati segnalano un cambiamento nell’economia quando il fattore è già cambiato. Ad esempio il Tasso di occupazione, che tende a diminuire con il rallentamento dell’attività economica. Infine gli indicatori coincidenti misurano l’attività economica al momento della pubblicazione.

Gli indicatori sono tanti, in questo articolo ci concentriamo su quelli più importanti per aiutarti a prendere le giuste decisioni di investimento. Ci teniamo però a dirti che la nostra selezione pesca da quegli indicatori economici che noi abbiamo scelto di seguire. Per capirci meglio, cercando su Google “i 10 migliori indicatori economici”, probabilmente troverai degli indicatori che nella nostra lista non compaiono. Quindi ti consigliamo di prendere questo elenco come un punto di partenza, per poi approfondire a piacere anche con altre fonti.

PIL (Prodotto Interno Lordo)

Il PIL è un indicatore ritardato e rappresenta il valore totale dei beni e dei servizi finiti prodotti in un Paese. Il suo calcolo è periodico, di solito su base trimestrale o annuale. Le risposte del mercato ai cambiamenti del PIL possono dipendere anche da come il suo calcolo trimestrale si confronta con i trimestri precedenti e con le aspettative degli economisti per quel trimestre corrente. Per determinare l’andamento di un dato Paese, gli economisti confrontano proprio la crescita positiva o negativa del PIL.

Disoccupazione

Il tasso di disoccupazione è la percentuale di disoccupati nella forza lavoro totale del Paese, ed è un altro indicatore economico ritardato. La disoccupazione non diminuisce proporzionalmente all’aumento della crescita. Solitamente, le imprese cercano di riprendersi da una recessione mantenendo lo stesso numero di dipendenti e solo dopo una ripresa iniziano con le nuove assunzioni. Di conseguenza, la disoccupazione diminuisce ben dopo l’inizio di una ripresa economica. Negli USA il numero viene calcolato dall’Ufficio del censimento degli Stati Uniti d’America e rilasciato dal Bureau of Labor Statistics all’inizio di ogni mese.

CPI & PPI

Il CPI è l’Indice dei prezzi al consumo, il PPI è l’Indice dei prezzi alla produzione. Mentre il primo fa riferimento al valore totale dei beni e dei servizi che i consumatori hanno acquistato in un determinato periodo di tempo, il secondo fa riferimento all’inflazione dal punto di vista dei produttori. Entrambi gli indicatori sono molto importanti per gli investitori: il superamento dei livelli imposti dalla Fed potrebbe portare la Fed stessa ad alzare i tassi per contenere l’aumento dei prezzi. Il CPI e il PPI sono pubblicati ogni mese dal Bureau of Labor Statistics. Per chi fosse interessato ad approfondire, abbiamo dedicato un intero articolo all’argomento dell’inflazione.

Vendita al dettaglio

L’Advance Monthly Retail Sales è una misurazione delle vendite del commercio al dettaglio. I dati del mese precedente sono calcolati dall’Ufficio del censimento e vengono rilasciati circa due settimane dopo la fine del mese. Questo indicatore stabilisce anche le spese per i consumi personali, che vengono rilasciate poco dopo e permettono di farsi un’idea dell’andamento del prodotto interno lordo. Si tratta di un indicatore molto importante, perché muove a cascata praticamente tutti i mercati.

Indice di fiducia dei consumatori

Sia il CCI (Indice di fiducia dei consumatori), sia il MCSI (Indice di fiducia dei consumatori pubblicato dall’Università del Michigan), sono di particolare interesse per gli investitori, perché riflettono le aspettative di Inflazione e le prospettive dei consumatori. Il CCI viene condotto mensilmente e contiene 50 domande che delineano il comportamento dei consumatori. Il MCSI, che viene condotto per telefono, traccia le opinioni dei consumatori sulle loro finanze e sull’economia a breve e a lungo termine.

Produzione industriale

L’Indice della produzione industriale misura la variazione nel tempo del volume della produzione effettuata dalle aziende manifatturiere, elettriche, minerarie e del gas. Viene pubblicato a metà mese dal Federal Reserve Board e riportato dalla Conference Board, un think tank economico. Un aumento inaspettato o una tendenza all’aumento sono considerati inflazionistici, poiché causerebbero un crollo dei prezzi obbligazionari e un aumento dei rendimenti e dei tassi di interesse.

Attività manifatturiera

Questo indicatore è piuttosto semplice da interpretare. Se le imprese manifatturiere si aspettano un anno di vendite proficuo ordinano di più. Se invece si aspettano un anno svantaggioso ordinano meno. Un altro indicatore legato all’attività manifatturiera è il livello di inventario. Alti livelli di inventario indicano che le imprese accumulano scorte di merci per far fronte a una maggiore domanda. Oppure, al contrario, che la domanda è diminuita drasticamente e le imprese si trovano scorte in eccesso. L’attività manifatturiera va quindi valutata insieme ai livelli di inventario. Ad esempio, una produzione in aumento e livelli di inventario in calo sono sintomo di un’economia in salute.

Mercato immobiliare

Poiché l’acquisto di una casa è un impegno finanziario importante, i dati relativi a chi compra o costruisce immobili sono estremamente importanti da analizzare, perché mostrano la forza o la debolezza dell’economia, e la fiducia che i consumatori ripongono in essa. Inoltre il mercato immobiliare è particolarmente sensibile ai tassi ipotecari, un aumento o una diminuzione del Federal Funds Rate ha infatti un impatto diretto sugli oneri finanziari dei consumatori. Gli investitori monitorano quindi con cura i dati mensili relativi al mercato immobiliare, in particolare Housing Starts, New Home Sales, Pending Home Sales, Existing Home Sales e il Weekly Mortgage Application Report.

Vista la grande quantità di indicatori economici, uno strumento che può esserti utile per ricordarli tutti è il calendario economico. Una raccolta, in ordine cronologico, di notizie e dati macro economici che possono influenzare differenti asset di diversi mercati finanziari. Un’altra buona abitudine è consultare gli indicatori Econ, e analizzare i dati nel momento in cui vengono rilasciati, questo ti permetterà di essere “in time” coi mercati. Vedrai, con l’aiuto di questi strumenti rimanere aggiornato e decidere dove investire i tuoi soldi sarà un gioco da ragazzi.

Ecco alcune piattaforme e siti dove trovare i dati relativi agli indicatori:

La Commissione Europea – qui puoi trovare numerosi indicatori economici per l’Europa in generale e per qualsiasi Paese dell’Unione Europea.

The OCSE – L’OCSE fornisce dati in tempo reale sui più importanti indicatori economici in Europa, insieme a una pubblicazione cartacea mensile dei principali indicatori economici (MEI), che fornisce “una panoramica dei recenti sviluppi economici internazionali o dei paesi dell’OCSE, della zona Euro e di altre economie non appartenenti all’Unione”.

The FMI – Il FMI (Fondo Monetario Internazionale) pubblica due volte l’anno il World Economic Outlook Report. Si tratta di una lettura interessante che presenta “un’analisi degli sviluppi economici globali nel breve e nel medio termine.”

World Bank Open Data – Una risorsa eccellente per vedere i principali indicatori economici di quasi tutti i Paesi del mondo. Una fonte indispensabile per gli indicatori generali (queste informazioni si trovano nella sezione Databank).

Sia Bloomberg Economic Calendar che Trading Economics Econ Calendar forniscono un calendario in tempo reale per i rilasci dei dati economici, filtrati in base all’importanza e al grado di impatto sull’economia.

Irem Öneș
Novembre 2021