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Con il «social impact investing» si determinano vantaggi sia per il portafoglio sia per la comunità

Approfondiamo il significato e le ragioni del termine finanziario protagonista del momento.

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Grandangolo su un termine oggi tra i più usati dalla finanza, per capirne il senso e le ragioni.
Il mercato mondiale è a quota 1,164 trilioni di dollari, quello europeo a 80 miliardi di euro.
Ecco un piccolo prontuario di siti, numeri e video con cui approfondire l’argomento.

Il social impact investing (in forma abbreviata SII) è una strategia di asset allocation che mira a generare un impatto sociale e ambientale insieme a un rendimento finanziario. Siccome la asset allocation è un processo mediante il quale vengono decise le percentuali con cui un portafoglio deve destinare il denaro nelle varie tipologie di investimento, al fine di massimizzare i proventi e minimizzare i rischi, possiamo dire meglio in un altro modo: con il social impact investing parliamo di investimenti con cui, insieme al profitto, ci si propone di ottenere un miglioramento concreto e misurabile nella condizione di vita delle persone e nell’ambiente. Insomma, mentre la finanza tradizionale nasce con l’idea di massimizzare il rapporto tra rischio e rendimento finanziario, l’impact investment introduce un terzo elemento, l’impatto misurabile.

Non solo. Il social impact investing presuppone alcune innovazioni importanti. Intanto, perché gli investimenti coinvolgono diversi attori, pubblici e privati: non più solo lo Stato, ma anche investitori privati, intermediari finanziari, organizzazioni no-profit, stimolando un circuito virtuoso di collaborazione e di progettualità tra decisori pubblici e privati. E poi perché permettono di realizzare un doppio obiettivo: un forte impatto sociale e un guadagno economico, diventando convenienti sia per il singolo investitore sia per l’intera comunità civile. La crescita sociale, d’altronde, genera sempre una crescita dell’economia reale.

Il social impact investing si è diffuso molto in questi ultimi anni, tant’è che adesso il problema è quello di essere molto selettivi, imparando a diffidare del “washing”, ovvero quella pratica furbetta per cui si applica questa etichetta a qualsiasi investimento anche se non ha espressamente queste finalità. Per una buona costruzione del futuro, infatti, questa tendenza non deve ridursi a una moda, ma diventare un approccio culturale, economico e finanziario di chi ha a cuore le nuove generazioni, superando i problemi ambientali e le diseguaglianze sociali.

Qualche numero

Il Giin (Global Impact Investing Network), la rete che include i maggiori attori internazionali dell’impact investing, stima le dimensioni del mercato mondiale dell’impact investing a quota 1,164 trilioni di dollari. Per la prima volta è stata superata la soglia del trilione di dollari. La cifra è il risultato centrale del rapporto 2022: «Sizing the Impact Investing Market».

Ha invece una dimensione di circa 80 miliardi di euro il mercato europeo degli investimenti a impatto diretti. Lo spiega in questo caso il report «Accelerating Impact. Main takeaways from the first harmonised European impact investment market sizing exercise». Il patrimonio gestito dell’impact investment europeo, questo è il dato più recente, è cresciuto del 26% tra il 2020 e il 2021, pur rappresentando ancora solo lo 0,5% del mercato europeo dei cosiddetti investimenti mainstream.

Le aree di maggiore interesse? Includono un mix di obiettivi sociali e ambientali come “condizioni di lavoro dignitose e crescita economica” e “riduzione delle diseguaglianze e azione per il clima”. Le fonti di finanziamento? Più di un quarto proviene da investitori individuali.

Una linkografia per approfondire

TIRESIA. È un centro di ricerca che si è sviluppato presso la School of Management del Politecnico di Milano. Si occupa principalmente di nuove forme di imprenditorialità d’impatto, misurazione dell’impatto sociale, finanza d’impatto e innovazione inclusiva. Svolge attività di consulenza per aziende, istituzioni finanziarie e politici. In questi mesi ha iniziato a monitorare in Italia l’impatto sociale che genera l’8 per 1000 delle tasse destinate dai contribuenti italiani alla Chiesa cattolica. Il ruolo di Tiresia è importante perché sta diventando un punto di riferimento per misurare concretamente l’efficacia degli investimenti social impact.
Il link al sito cliccando qui.

SOCIAL IMPACT AGENDA PER L’ITALIA. È nata nel 2016 ed è oggi il punto di riferimento della finanza a impatto in Italia. L’Associazione rappresenta l’evoluzione dell’Advisory Board italiano che nel 2013 si riunì in seno alla Social Impact Investing Tasfkorce (SIIT), promossa nell’ambito dei Paesi G8. È una realtà importante, che si sta consolidando e che merita di essere seguita perché riunisce investitori, imprese sociali, market builder e istituzioni filantropiche impegnati a realizzare un nuovo paradigma (cioè: visione) dell’economia, capace di unire intelligentemente sostenibilità economica e impatto sociale e ambientale positivi.
Il link al sito cliccando qui.

EVPA. Torino ospiterà l’evento più importante in Europa nel campo dell’impact investing e della venture philanthropy, la Impact Week di EVPA (European Venture Philanthropy Association), network internazionale che riunisce oltre 300 organizzazioni tra fondazioni, fondi a impatto sociale, istituzioni finanziarie, università, incubatori e acceleratori provenienti da 35 Paesi. L’edizione 2023 è in calendario dal 22 al 24 novembre prossimi presso le OGR Torino, hub dedicato all’innovazione e all’impatto con un focus su cultura e tech. Vi parteciperanno circa mille impact player provenienti da tutto il mondo. I lavori si articoleranno in sessioni, workshop e incontri. Impact Week 2023 si innesta nell’ecosistema torinese dell’impatto, con la Fondazione CRT e la Fondazione Compagnia di San Paolo come anchor partner e Torino Social Impact come collettore del ricco e variegato impact network cittadino. Nel team ci sono Cottino Social Impact Campus, content partner, e Fondazione Time 2. Merita seguirla e tenersi informati.
Il link al sito cliccando qui.

Un video per appassionarsi

A seguire, infine, potrete trovare un intervento di Sir Ronald Cohen in un TEDx della London Business School: «The impact revolution». Sir Ronald Cohen, classe 1945, è presidente del Global Steering Group for Impact Investment, del Portland Trust e dell’Impact-Weighted Accounts Initiative della Harvard Business School. È direttore cofondatore di Social Finance UK, USA e Israele e presidente cofondatore di Bridges Fund Management e Big Society Capital. Filantropo ed esperto di finanza internazionale, è pioniere nel mondo del social impact investing.

Francesco Antonioli
Agosto 2023