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“Buy the dip”. Cosa significa?

Un breve articolo per aiutarti a capire meglio “Buy the dip” e perché si tratta di una strategia di investimento così diffusa.

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Nel mondo degli investimenti, il motto più famoso degli ultimi 10 anni è senza dubbio “Buy the dip”, in italiano “Compra il calo”. Gli investitori, non a caso, twittano “Buy the dip” al primo accenno di un abbassamento del mercato azionario con la stessa facilità con cui gli uccellini cinguettano al sorgere del sole. La difficoltà sta nel capire dove e quando si trova il punto più basso del calo. Perché nessuno di noi, nemmeno il più esperto, può prevedere il futuro in modo così accurato.

Ma approfondiamo il detto “Buy the dip”, vediamo cosa significa effettivamente. “Buying the dip” non vuol dire altro che acquistare un titolo che ha subito un calo del prezzo, sperando di venderlo poi a un prezzo più alto in futuro. Non male come strategia, vero? Tranquillo, anche se non puoi prevedere cosa faranno i mercati azionari in futuro, puoi guardare i dati passati ed elaborare una strategia. Attenzione però, l’approccio “Buy the dip” non è vincente a lungo termine se rimani fuori dal mercato per un tempo troppo lungo: continuerai ad aspettare che il prezzo scenda sempre più in basso, senza sapere quando acquistare. E prima o poi diventa troppo tardi.

Diamo un’occhiata a come è nata la generazione “Buy the dip”. In passato i cali del mercato sono spesso stati seguiti da nuovi massimi; questo ha dato molta fiducia agli investitori. Ad esempio, l’S&P 500 ha registrato quattro cali tra marzo e dicembre 2009 (-5,5%, -9,1%, -5,6% e -6,5%) che si sono rapidamente ripresi per superare i nuovi massimi, consentendo così alla strategia “Buy the dip” di funzionare.

All’inizio del 2010 invece, il forte calo del -9,2% è stato seguito da una ripresa, così come il flash crash che ha colpito a maggio 2020 (-17,1%). Fast forward fino al crollo dovuto dal Covid nel 2020 (-35,4%), ci sono voluti solo 6 mesi per riprendersi completamente e tornare a nuovi massimi. Nel 2021, abbiamo assistito a un lieve calo da febbraio a marzo, seguito nuovamente da nuovi massimi e da allora in poi un costante aumento. Tuttavia, guardando indietro, l’S&P 500 ha impiegato sette anni per raggiungere un nuovo massimo dal 2000 al 2007, dopo un calo del 51% dal suo picco precedente tra marzo 2000 e ottobre 2002, e sei anni per raggiungere un nuovo massimo dal 2008 al 2014, dopo un calo del 58% da ottobre 2007 a marzo 2010.

Senza dubbio, se presti attenzione alla ragione dietro al calo del mercato azionario, “Buy the dip” può rivelarsi una strategia vincente. Ma a cosa è dovuto? Ai timori del mercato o alla performance dell’azienda? Durante i periodi di incertezza, la maggior parte delle persone tende a tenersi in disparte. La verità è però che l’incertezza può essere un vantaggio per trovare buoni affari. Se vuoi avere successo con BTD, segui un piano e investi i tuoi risparmi in strategie di acquisto dei cali di mercato. Usa questi cali come un’opportunità per aggiornare la detenzione di un portafoglio eseguendo una strategia frammentaria. Per non sbagliare, fai sempre una ricerca sull’azienda controllando i suoi bilanci e la sua redditività. Ricordati anche che la fonte dei fondi è importantissima. Ad esempio, non prelevare da un fondo di emergenza o da un piano pensionistico. Vedrai, una volta capito bene il funzionamento, “Buy the dip” diventerà il tuo pane quotidiano!

Ad oggi il motto “Buy the dip” continua ad avere un valore positivo. C’è da dire però che, sebbene i prezzi delle azioni dall’inizio della pandemia abbiano favorito questa strategia, a causa del triste inizio di quest’anno, gli acquirenti hanno deciso di allacciare meglio le cinture di sicurezza. In primis la guerra, nel contesto di una Fed capricciosa – preparata a inasprire le condizioni monetarie e ad aumentare i tassi – ha reso l’inizio del 2022 tutt’altro che una passeggiata per gli investitori. Anche l’indecisione dei leader europei sulle importazioni russe e la minaccia di sanzioni, inflazione e pandemia hanno giocato la loro parte, facendo sì che i prezzi salissero e rendendo i cali del mercato azionario meno pronunciati e più brevi. Così, sebbene durante la prima settimana di guerra gli investitori desiderassero comunque mantenere l’approccio BTD, i loro acquisti si sono scontrati con le vendite degli investitori istituzionali e con l’assottigliamento dello scudo della BCE, ovvero la banca centrale europea (rimozione del quantitative easing), rendendo la strategia meno efficace in termini di costruzione di un rebound a breve termine.

Se hai intenzione di provare la strategia “Buy the dip”, il nostro consiglio è puntare su un indice anziché sulle azioni di una singola società. Tieni presente che non esiste una soluzione valida per tutti. Ciò che può sembrare una buona idea per te, potrebbe non esserlo per il tuo amico. Di conseguenza, è fondamentale valutare con calma tutte le opzioni. Prenditi il tuo tempo, poi fai la tua mossa. Ci sono alcune metriche che ti possono aiutare a valutare l’andamento dei prezzi, a determinare se c’è semplicemente un calo del mercato azionario o se il mercato si sta dirigendo verso una ripresa. La prima è la Dollar Cost averaging. La Dollar Cost averaging è una strategia per gestire il rischio di prezzo. Si divide la quantità di denaro che si vuole investire e si acquistano piccole quantità di azioni o di titoli a intervalli regolari nel tempo. Questo aiuta a ridurre il rischio di fluttuazioni. Altre due semplici metriche da valutare sono le medie mobili a 50 e 200 giorni, che vengono generalmente utilizzate su indici ampi come l’S&P500. La media mobile a 50 giorni, chiamata anche 50 DMA, è un indicatore tecnico del prezzo medio di chiusura del titolo nei 50 giorni precedenti; il numero di azioni al di sopra o al di sotto di 50 livelli DMA può aiutare gli investitori a capire la direzione in cui si sta andando il mercato. La media mobile a 200 giorni, 200 DMA, è forse più significativa della DMA a 50 ed è uno degli indicatori più seguiti. Quando l’indice si muove al di sotto della media mobile di 200 giorni è un segnale ribassista, ovvero che indica una tendenza al ribasso. Quando invece si muove al di sopra della media mobile di 200 giorni, indica una tendenza al rialzo. Ci deve essere una logica fondamentale dietro la volontà di acquistare i titoli al ribasso, ovvero attenersi a società con bilanci solidi e potere di guadagno in crescita. Inutile dire che l’abilità e l’esperienza nel trading possedute dai Gestori del Fondo saranno essenziali per identificare tali opportunità, per navigare nei mercati in rapida evoluzione e riconoscere con precisione un particolare modello di comportamento dei prezzi di un dato titolo. Allora, sei pronto a provare il “Buy the dip”?

Prima di concludere, ecco uno strumento che utilizza 10 anni di cicli storici del mercato statunitense per illustrare i punti di cui abbiamo parlato.

https://www.personalfinanceclub.com/time-the-market-game/

Irem Öneș
Giugno 2022

Fonti: Compound Advisors, Charlie Bilello Blog, Man Group, Forbes, Bloomberg Quint, Robeco, Wall Street Journal, Mohammed El-Erian blog, Yardeni Research