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Grok AI vs ChatGPT – La resa dei conti

È in arrivo sul mercato la versione più arguta di ChatGPT?

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Nel panorama in continua evoluzione dell’intelligenza artificiale, i chatbot basati sul testo sono diventati parte integrante di vari settori, offrendo soluzioni innovative e perfezionando l’esperienza degli utenti. Vediamo le differenze e le somiglianze tra il famoso ChatGPT, una delle principali AI testuali sviluppate da OpenAI, e Grok, lo strumento recentemente annunciato da Elon Musk.

Secondo il sito web di X.ai, Grok è “un’intelligenza artificiale modellata sulla Guida galattica per gli autostoppisti, quindi destinata a rispondere a quasi tutto e, cosa ben più difficile, a suggerire persino quali domande porre!”. Grok sembra essere stato sviluppato per essere un’alternativa più “spiritosa” a ChatGPT. Si tratta di un tipo di bot più libero e meno limitato: “Non usatelo se odiate l’umorismo!”, si legge sul sito web di X.ai. Musk è tristemente noto per la sua “arguzia” e le sue “battute” online, e non è ancora chiaro quale sia il target del suo nuovo “ironico” chatbot. Ma facciamo un rapido confronto tra i due strumenti.

1. Integrazione di ChatGPT

ChatGPT attinge a diverse fonti e lo fa per garantire una comprensione ampia e teoricamente completa del linguaggio e del contesto che lo circonda. Il suo modello è costruito sull’architettura GPT-3.5 ed è stato elaborato su un ampio set di dati che comprende una vasta quantità di contenuti.

Per testo intendo qualsiasi forma di informazione scritta: articoli, libri, siti web e qualsiasi altra forma di risorsa testuale. Incorporando una gamma così vasta e diversificata di fonti e informazioni, ChatGPT è in grado di generare risposte che riflettono e colgono le complessità del linguaggio umano. Queste caratteristiche gli permettono di essere una fonte duttile e ben fornita di soluzioni alle domande poste dagli utenti.

2. Disponibilità e aggiornamenti

Quello che OpenAi ha fatto con ChatGPT è stato per molti versi un successo a livello di marketing. Ricordo come tutti impazzirono i primi giorni in cui uscì, e quanto fosse difficile accedervi, dato il carico molto pesante sui server a causa delle migliaia di persone connesse. ChatGPT era stato reso largamente fruibile e offerto sia in versione gratuita che in abbonamento. Sviluppatori, scrittori, aziende e chiunque altro hanno avuto la possibilità di integrarlo nella propria vita quotidiana e di esplorarne le capacità. ChatGPT è in continua crescita e viene aggiornato e perfezionato, mentre OpenAI cerca attivamente il feedback degli utenti per migliorare le sue prestazioni. ChatGPT Plus e ChatGPT4 offrono ulteriori vantaggi e priorità d’uso durante i picchi di utilizzo, fornendo agli utenti un’esperienza senza interruzioni.

3. I lati negativi

Nonostante i suoi punti di forza e i suoi strumenti rivoluzionari, come ogni modello di intelligenza artificiale, ChatGPT ha i suoi limiti. A volte può generare risposte false, come ad esempio risposte che sembrano plausibili ma che finiscono per essere errate o fuorvianti. Soprattutto se si considera che la conoscenza di ChatGPT 3.5 si ferma a gennaio 2022 e non attinge a dati successivi. Il modello potrebbe anche usare un ritmo grammaticale lento e un uso eccessivo di certe parole e frasi, ostacolando la fluidità della conversazione e richiedendo agli utenti di essere più specifici nel fornirgli istruzioni. ChatGPT, come ogni sistema di intelligenza artificiale, è suscettibile ai pregiudizi presenti nei dati a disposizione. La società è imperfetta, il testo scritto è imperfetto e di conseguenza questi difetti possono essere colti e riflessi nei dati e nel “prodotto finale”.

Ora passiamo a Grok

1. Integrazione

A questo punto la situazione può risultare un po’ strana. Come abbiamo visto sopra, i dati di ChatGPT sono raccolti da varie fonti e testi scritti. Grok attinge dai dati (aggiornati) provenienti da X/Twitter, una piattaforma di social media.

È ancora in fase di beta testing, quindi è difficile dire come e se Grok cambierà ed evolverà nel tempo. Sicuramente lo sperano gli utenti, che finora hanno descritto Grok come “primitivo” e “non raffinato”, ma man mano che gli sviluppatori lo implementeranno dovremmo essere in grado di vedere dei miglioramenti.

L’accesso diretto dell’intelligenza artificiale di Grok alle informazioni in tempo reale sui social media solleva molte questioni etiche e preoccupazioni circa la manipolazione e la diffusione di discorsi d’odio e informazioni dannose. Essendo un’intelligenza artificiale formata su milioni di post scritti dagli utenti, qualsiasi forma di disinformazione e di fake news potrebbe entrare a far parte del database di Grok.

2. Aggiornamenti, disponibilità e svantaggi

Per quanto riguarda la disponibilità, Grok non è di per sé gratuito e viene offerto solo agli utenti di X/Twitter. Per iscriversi alla lista d’attesa è necessario essere abbonati al servizio Premium+ su X, questo significa che bisogna essere verificati, e per esserlo gli utenti devono pagare a X/Twitter circa 16 dollari al mese. Dover passare attraverso tutti questi meccanismi e paywall non è l’ideale, perché le persone tendono sempre a preferire l’opzione più semplice ed economica quando hanno la possibilità di scegliere. L’accessibilità limitata e il paywall ne hanno ostacolato la diffusione, in quanto molti utenti non ne conoscono l’esistenza e ancora meno sembrano interessati a utilizzarlo più di una o due volte.

I piani di X.Ai per la loro creatura appena nata sono ambiziosi, in quanto l’azienda prevede di includere uno strumento di riconoscimento delle immagini e dell’audio che consentirebbe agli utenti di trovare nuovi modi per espandere l’uso di queste tecnologie nella loro vita quotidiana. La possibilità che Grok analizzi e interpreti i segnali visivi e uditivi porrebbe il prodotto di X.Ai all’avanguardia nell’innovazione dell’IA e, per quanto ne so, sarebbe uno dei primi modelli di IA a disporre di questa opzione “all in one”.

In conclusione, grazie alla sua capacità unica di rispondere a richieste diverse e all’accesso ai dati in tempo reale, Grok ha il potenziale per diventare un hub di conoscenza in grado di rappresentare la mente alveare “collettiva” di Internet, fornendo agli utenti l’accesso a una raccolta di esperienze, pensieri e idee di milioni di utenti X. Che queste prospettive siano intriganti o spaventose, solo il tempo potrà dirci se questo progetto sarà all’altezza delle aspettative.

Laura Ghiretti
Dicembre 2023