Financial education

Barbara Gallavotti: ecco il mio impegno per contribuire alla “cittadinanza scientifica”

La biologa e divulgatrice racconta l’importanza delle decisioni consapevoli, nella finanza come nella scienza.

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La giornalista, scrittrice e divulgatrice che ha avuto Piero Angela tra i suoi maestri, racconta la “fatica necessaria” per apprendere il funzionamento delle cose. «C’è una analogia con l’economia e la finanza, perché sono temi che determinano il nostro futuro: non possiamo permetterci di liquidarli con superficialità».

Barbara Gallavotti, classe 1968, torinese, laureata in Genetica e biologia molecolare alla Sapienza di Roma, è giornalista, scrittrice e divulgatrice scientifica tra le più preparate in Italia. Saggista, realizza documentari e cura l’allestimento di mostre. Ha ideato Fatti per capire, realizzato per il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano insieme al “Science Media Centre” britannico. Soprattutto, ha lavorato per oltre vent’anni a trasmissioni televisive come Superquark e Ulisse nel gruppo di Piero Angela. 

Adesso conduce Quinta Dimensione, programma che ha ideato e va in onda in prima serata su Raitre. La prossima stagione inizierà a gennaio 2024: «Parleremo di sostenibilità, di tecnologie, d’intelligenza artificiale, di ricerca di base – racconta Barbara Gallavotti – Come si dice, alla lampadina non si arriva perfezionando la candela, ma serve un salto. Lo faremo con uno stile condito di curiosità e di vita quotidiana, anche piacevole e accattivante».

Dottoressa Gallavotti, i suoi interessi si sono spostati dalla critica letteraria alla fisica alla genetica e alla biologia molecolare. C’è un nesso?

«Il fil rouge esiste. Da sempre io desideravo scrivere, raccontare, essere giornalista. In questi anni mi sono resa conto che la natura è la grande esplorazione che oggi dobbiamo compiere. Vi sono frontiere molto importanti di approfondimento, riguardano il cervello, per esempio, e il nostro sistema immunitario».

Servono le contaminazioni tra diverse discipline?

«Servono, ma è soprattutto una questione di sguardo. Piero Angela, con cui ho lavorato a lungo in Rai imparando moltissimo, non aveva fatto studi volti a una specializzazione scientifica, ma – da divulgatore con grande fiuto – vedeva “nessi” che per gli specialisti era impossibile scorgere. Insomma, noi dobbiamo sapere porre le domande, non dare le risposte».

Non è una questione banale. Riguarda tutti noi in qualche modo?

«Penso proprio di sì. La scienza e la tecnologia possono determinare il nostro futuro. I britannici dicono che bisogna acquisire una “cittadinanza scientifica”, cioè la capacità di prendere decisioni consapevoli su scienza e tecnologia: è un concetto che sento molto mio. Viviamo in democrazia, e tutti noi dobbiamo esercitarla e mantenerla compiendo scelte che sono individuali, ma determinano il futuro di tutti. Ognuno di noi, intendo, prima ancora del legislatore. Perché, di persona, decidiamo se vaccinarci oppure no, se utilizzare l’intelligenza artificiale oppure no, che scelte vogliamo fare contro i cambiamenti climatici. Ovvio, possiamo anche opporci, ma con un motivo fondato, non perché magari presi dalla paura di diventare “magnetici”. Ecco: ragionando con la testa e non con la pancia».

Oggi ci dovrebbe essere una maggiore attenzione alla divulgazione e alla educazione economica finanziaria così come accade per la scienza?

«Conoscenza e curiosità sono quanto mai necessarie quando riguardano la costruzione del nostro futuro. Perché qui si gioca come sarà il mondo che abiteremo noi e i nostri figli. A grandi linee per l’economia e per la finanza è lo stesso meccanismo. Senza dimenticare che per apprendere si deve faticare: invece, spesso, anziché utilizzare argomenti si cercano soluzioni facili, volendosi illudere che possano esistere. Guai a liquidare questi temi con superficialità».

È così che ci si allontana dalla realtà? 

«Sì. La corresponsabilità, invece, esige realismo. E il sapere, per esempio, che le risorse economiche e pubbliche non sono infinite. In una puntata di Superquark dedicata all’onda lunga della crisi scoppiata nel 2008, Piero Angela aveva concluso con un secchio di latte nello studio. Per lui simboleggiava la crescita, dovuta all’economia, ma anche alla scienza e alla tecnologia: con un mestolo ha mostrato come la distribuzione della ricchezza da erogare in vari contenitori – sanità, scuola, pensioni, pubblica amministrazione – richieda scelte e un mondo produttivo molto efficiente. È la politica che distribuisce per il bene comune, ma le risorse sono limitate e non è la politica a produrle… Se i fondi non ci sono, inutile prometterli».

Davvero la finanza e l’energia, giusto per citare due questioni decisive per il nostro futuro, sono gestite spesso in modo maldestro? 

 «Il punto è che viviamo in un mondo in cui i problemi sono molto complessi e occorre diffidare dalle soluzioni facili, dalle scorciatoie. È qui che occorre faticare. L’esercizio è soppesare i pro e i contro di una scelta che ci sono sempre entrambi. Tutti noi dobbiamo accettare la necessità di rinunciare al fossile, ma ragionando come collettività: sapendo che poi ogni alternativa ha vantaggi e svantaggi. Analogamente è molto importante conoscere bene su che cosa si va a investire, anche se sono piccoli risparmi».

Che cosa suggerirebbe di fare ai giovani che intendono apprendere con curiosità i meccanismi della finanza?

«In un ecosistema che funziona i grandi alberi che danno ossigeno sono la scuola. Più che “fare”, però, credo che sia decisivo aiutare a capire come funzionano le cose e rendere consapevoli che il processo non è facile. Ma è un meccanismo utilissimo per generare anticorpi utili nella vita di tutti i giorni. Bene che qualcuno la pensi diversamente, ma ci si deve chiedere i motivi per cui non convince gli altri e magari ciò accade perché non è basato scientificamente. Insomma, bisogna accettare decisioni complesse su situazioni complesse». 

Il problema è che spesso le emozioni prevalgono, anche negli investimenti.

«Certo, e hanno un ruolo pure le passioni, gli interessi, le paure. Ma bisogna esserne consapevoli per affrontare in modo adulto le situazioni e le emergenze. Esageriamo per capirci? Se io soffro di una fobìa per le iniezioni e per l’ago, non posso aggirare il problema sostenendo che il farmaco che mi è prescritto è sbagliato, devo prendere atto del fatto che al contrario è utile. La mia paura, d’altro canto, merita rispetto e la soluzione non può essere obbligarmi all’iniezione, ma magari trovare o un modo per aiutarmi ad affrontare la fobia o un altro metodo di somministrazione, … Si può e si deve capire come funzionano le cose: per fare ciò che è meglio per tutti».

Il libro

L’ultimo volume scritto da Barbara Gallavotti s’intitola L’infinito dentro di me. Dagli atomi alle balene, alla scoperta dell’Universo e dei segreti della vita (Segrate, De Agostini, 2023, pp. 240, euro 15,90). È uno straordinario percorso pensato per i ragazzi – ma utilissimo anche per noi adulti – durante il quale conoscere gli “ingredienti” del nostro Pianeta e della vita, con una affascinante contaminazione di storia, fisica, chimica e biologia. Ma non solo: c’è tutto lo stupore di chi sa prenderti per mano come guida attenta e pacata in grado di passare con maestria dal Bosone di Higgs ai Pinguini Tattici Nucleari. Provare per credere.

I siti

Ecco due spazi da consultare (e da gustare) per fare conoscenza con le molteplici attività di Barbara Gallavotti in Rai e al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo Da Vinci” di Milano.

Quinta Dimensione

Fatti per capire

I video

L’intervista con Giovanni Floris (La7) sull’intelligenza artificiale
 I segreti della lunga vita, in «Fatti per capire»
A SuperQuark con Piero Angela nel 2020 ragionando di antivirus

La politica e Piero Angela

La spiegazione delle risorse comuni a Superquark del dicembre 2012
Francesco Antonioli
Ottobre 2023